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Qi Gong come Arte di Nutrire la Vita

QiGong

L'ARTE DI NUTRIRE LA VITA

Una interessante sintesi storica del Qigong come Arte di Nutrire la Vita, ossia come ricerca della longevità e della salute, la si trova nel libro di Wang Xuanjie e John Moffett "Dall'arte di nutrire la vita gli esercizi del Palo Eretto" citato in bibliografia.
Il Qigong è una terapia per la salute che insieme alla concentrazione, il massaggio, la dietetica e le pratiche di comportamento ha come obiettivo migliorare, nutrire e conservare le nostre essenze (jing), le energie vitali (qi) e la mente (shen).
Le sue radici storiche stanno nelle
tecniche di respirazione, nella circolazione del Qi e del Sangue, nella meditazione e negli esercizi di movimento. Vediamole.

Fin dall'antichità la ricerca della longevità diede importanza alle tecniche di respirazione connesse alle pratiche del digiuno. I termini antichi di tali pratiche respiratorie erano Tu Na (sputare e assorbire) e Xing Qi (muovere il fiato). Nel libro di Zhuang Qi in un brano largamente citato a tal proposito sta scritto:

"
Attuano l'inspirazione e l'espirazione in modi diversi, sputando fuori il vecchio e assorbendo invece il nuovo, camminando come orsi e stirandosi come uccelli e tutto questo con lo scopo di ottenere una lunga vita. E' quanto piace agli adepti del Dao Yin e ai ricercatori della longevità come l'antenato Peng "

Xing Qi è il termine più usato dai pensatori e dagli alchimisti taoisti, Tu Na è l'appellativo più popolare, ma entrambi sostanzialmente sinonimi indicavano la pratica respiratoria con la quale espirare tutto il fiato viziato svuotandosi completamente per poi inspirare l'aria pura riempiendo il corpo di vitalità. Le tecniche respiratorie si sono evolute nei secoli e sono una costante del Qigong per cui è importante inspirare ed espirare il più a lungo e profondo possibile.
Nel Suwen sta scritto:

"
Chi ha sofferto a lungo per malattie renali dovrebbe esercitarsi in questo modo al mattino presto dalle 3 alle 5: rivolgendosi verso sud, deve dapprima calmare la mente e liberarla da ogni distrazione, poi respirare profondamente sette volte, ogni volta trattenendo il respiro, allungando il collo ed inghiottendo il fiato come se deglutisse qualcosa di solido. Avendo fatto questo sette volte, deve far circolare poi la lingua in bocca e deglutire la saliva prodotta".
Si pratica la respirazione, si compiono gli esercizi la mattina e la sera in tal modo si stimola sia il Sangue che l'energia vitale così da liberarsi delle malattie.

Già dal primo millennio a.C. era presente in Cina la pratica di stimolare la circolazione del Qi per la salute. Chao Yuanfang medico imperiale del 610 d.C. scriveva:

"
Stare seduti con le gambe tese; dirigere il Qi verso il punto Yongquan, facendolo tre volte finché il Qi lo inondi completamente e i disturbi vengano curati. Stare eretti con le mani appoggiate ai fianchi ed il busto dritto così da permettere al Qi di abbassarsi il più possibile. Guidarlo attraverso gli organi interni fino ad inondare completamente il punto Yongquan".

Tra il 581 ed il 907 d.C. durante le dinastie Sui e Tang fu la pratica taoista del "Piccolo circuito celeste" (Xiao Zhou Tian) a dominare tutte le altre tecniche. Essa si collegò soprattutto col metodo di nutrire il "fiato originale" attraverso la zona detta Dantian.
Il taoista Sima Chengzhen vissuto durante la dinastia Tang la descrive in tal modo:

"
Concentrando l'immaginazione sul proprio corpo, si deve pensare che il Qi fluisca dalla testa ai piedi, dai piedi al Dantian e poi su, seguendo la spina dorsale, al Niwan (il Cervello) per riempirlo come una nuvola. Questa circolazione del Qi è l'essenza della coltivazione".

Questa pratica segue i meridiani ed in particolare il
Renmai ed il Dumai con lo scopo di favorire la circolazione del Qi e del Sangue liberandoli da ogni ostacolo. Durante la dinastia Yuan (1271-1368) tale pratica si estese anche alle braccia ed alle gambe e divenne il "Grande circuito celeste".

Ulteriore importante componente del Qigong come Arte di Nutrire la Vita è la meditazione o concentrazione intesa come il guidare la mente nella quiete. Numerosi nel corso dei secoli sono stati i metodi per perseguire un cuore tranquillo.

Una pratica diffusa tra i taoisti è quella di "
concentrarsi sull'unità" che è il Tao ma anche il Dantian inferiore o il centro del palmo delle mani il punto Laogong o la pianta del piede.
Un altro metodo fu quello di "
sedersi nella dimenticanza", di cui scrisse il taoista Zhuang Zhou : "con il corpo e le membra rilassati, la percezione dei sensi controllata, distaccato da ogni forma, e allontanata ogni conoscenza, stare insieme alla Grande Comunicazione: questo si chiama sedersi nella dimenticanza".
Vi sono anche i metodi più usati dai buddhisti quale per esempio "
raccogliere il pensiero" che equivale a raccogliere l'attenzione su qualche parte del proprio corpo stando seduti e calmi per poter usare l'immaginazione; ma anche la pratica di "contare il respiro" per guidare la mente allo stadio del completo distacco ed alla illuminazione.

Lo scopo ultimo di tutte queste tecniche era "
nutrire la vita dimorando nel vuoto e nel nulla, dirigendo i pensieri alla tranquillità ed alla non-azione". Entrare nello stato di quiete ha anche un valore terapeutico, di liberazione dalle ansie, tensioni, emozioni, desideri e preoccupazioni, in chiave moderna potremmo dire che ha una grande valenza anti-stress. Il Neijing infatti dice: "Quando uno è tranquillo e vuoto, il soffio genuino reagisce e con la propria intenzione concentrata all'interno, come può la malattia penetrarvi?"

Gli esercizi più antichi dell'Arte di Nutrire la Vita erano la ginnastica Dao Yin: Dao significa guida consapevole della respirazione e dei movimenti, Yin significa attrarre il Qi ed il Sangue per curare. Il valore terapeutico degli esercizi consisteva nello stimolare il flusso del Qi e del Sangue nel corpo per in tal modo disperdere gli accumuli ed i ristagni nelle articolazioni, nei muscoli ossa ed organi. Assorbire quindi soffi vitali per guidarli consapevolmente attraverso il movimento a rinforzare il corpo. Tali esercizi dovranno essere morbidi e soffici, gentili e rilassati così da ammorbidire le giunture e favorire la circolazione. Vanno evitati quindi movimenti troppo vigorosi o che conducano a rigidità e tensioni perché ostacolerebbero la circolazione del Sangue e del Qi.

Il
Dao Yin insieme al Tu Na e Xing Qi costituiscono quindi le pratiche antiche per nutrire la vita e conservare la salute. Nel Neijing sta scritto infatti "nelle piane centrali umide… la gente soffriva soprattutto di paralisi, di raffreddamenti degli arti, di febbre e di brividi, per cui escogitarono il trattamento benefico del Dao Yin e del massaggio… l'origine di questi sta appunto qui".

Documentazione del Dao Yin l'abbiamo dalle tombe datate 168 a.C. scavate a Mawangdui già citate dove fu rinvenuta una pezza di seta con dipinte 44 figure di praticanti il Dao Yin, tale pezza fu chiamata Carta Dao Yin.
Il medico Hua Tuo alla fine della dinastia Han sviluppò un nuovo stile di Qigong detto "Giochi dei 5 animali" cioè della tigre, del cervo, dell'orso, della scimmia e dell'uccello efficace per controllare le malattie, ma più faticoso e vigoroso.
Ad esso va aggiunto anche lo stile citato da Tao Hongijng che consiste in un insieme di movimenti di torsione e tensione, come girare la testa, alzare le braccia, afferrare le dita dei piedi ecc. Esso subì probabilmente l'influsso dello Yoga indiano e probabilmente gli esercizi degli "8 broccati" ne sono stati una derivazione.
A queste pratiche del Qigong spesso si accompagnavano varie forme di auto massaggio come battere i denti, fregarsi il volto ed i capelli, massaggiarsi lo stomaco e la schiena, tutti esercizi che spesso integravano ed accompagnavano il Qigong e che ancora oggi a volte ne costituiscono un importante completamento per la salute.

Il Dao Yin di Mawangdui si arricchì quindi nel corso dei secoli di varie forme di Qigong con l'esecuzione di movimenti più complessi coordinati da tecniche respiratorie e mentali, spesso ripetuti più volte. Tutte questi metodi di Qigong subirono però una importante evoluzione quando si incontrarono con la teoria della circolazione del soffio originario (yuan qi) dopo la dinastia Sui. Non è più solo il movimento fisico a guidare il Qi, ma è la mente (e l'intenzione) a guidare il Qi che a sua volta determina il movimento fisico. Quindi con l'esecuzione dell'esercizio si deve immaginare il flusso del Qi che muove le articolazioni. Gli esercizi di Qigong subirono quindi una evoluzione incorporarono tensione e distensione dei muscoli in coordinamento con la respirazione, tali esercizi furono detti
Nei Gong (pratica interna) e sviluppatisi dalla fine della dinastia Ming si diffusero tra i cultori delle arti marziali. La scuola di arte marziale di Shaolin nata nella provincia dello Henan è la più famosa. Tale pratica pur essendo più vigorosa deve comunque giungere agli organi interni ed è finalizzata sempre anche alla salute del corpo. La combinazione dei movimenti rilassati e guidati dall'intenzione del Dao Yin con le arti marziali è stata attuata dalla scuola del Taijiquan. Durante i secoli successivi la scuola si suddivise in numerose ramificazioni mantenendo sia lo stile da combattimento ma anche le sequenze efficaci per la circolazioni del Qi e del Sangue.

Questa breve sintesi storica del Qigong tratta dal libro di Wang Xuanjie e J. Moffet ci consente di collegare la nostra pratica di Qigong alla tradizione del Dao Yin e del massaggio, il suo valore terapeutico è attuale e potente per favorire la produzione di Sangue e di Qi e per combattere le rigidità e le ostruzioni; il Qigong ed il massaggio cinese infatti non fanno altro che riattivare il nostro sistema immunitario affinché il corpo possa mantenersi in salute.

Aggiornato il 03 ago 2014

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